Visitare un’isola dei Caraibi: il Belize

Visitare un’isola dei Caraibi credo sia un mito per molti, dopo la mia esperienza cubana non ne ero così entusiasta ma il finale di viaggio in Belize fu meritevole. Il paese è piccolo e uno degli ultimi ex possedimenti della corona britannica; quindi, ancora nel Commonwealth e quindi quando ci andai, la loro regina era Elisabetta.

Un canestro da basket parzialmente sommerso con l'alta mare in Belize
Il posto è poco così con lalta marea il campo da basket in sabbia va sotto lacqua

Generalmente, per indole, questo tipo di vacanza non mi si addice tanto. Ma questa volta lo apprezzai perché il posto non era troppo turistico, anche se la tolleranza verso una parte del gruppo iniziava a crollare e soprattutto ebbi notizie poco belle da casa che mi spensero abbastanza.

Quando sono in viaggio i miei parenti sono soliti essere piuttosto criptici, nonostante ciò, capì che era accaduto un fattaccio. Uno dei miei fratelli si separò in quei giorni. Lo intuii e mi preoccupai per sua figlia, la mia unica nipote, che non aveva nemmeno 2 anni.

L’Isola del Belize, quasi un atollo del Mar dei Carabi, dove andammo fu Caye Caulker. Non ci sono auto, quella che praticamente è l’unica strada piena di negozietti e ristoranti, è di sabbia e fermandosi in certi punti si può vedere l’oceano su entrambi i lati per quanto è stretto l’isolotto.

Visitare un’isola dei Caraibi: l’Oceano e i suoi abitanti

Alloggiavamo in una delle due estremità, affianco all’allegro cimitero colorato. Partecipai ad un paio di escursioni facendo snorkeling, per il resto mi dedicai soprattutto alle entusiasmanti aragoste che davano ovunque a prezzi ridicoli, mentre tra i miei compari c’era chi si era entusiasmato per il ristorante italiano che faceva la matriciana.

La cosa più bella del visitare un’isola dei Caraibi è nuotare tra i pesciolini colorati. Ma ciò che mi restò maggiormente impresso fu un pesce abbastanza grande, che sarebbe stato anche anonimo tra i tanti, se non fosse stato che aveva un chiaro segno di morso. Gli avevano staccato un pezzo di dorso, evidentemente non vitale.

Il gruppo vacanza sul traghetto per raggiungere l'isola di Caye Caulker in Belize
Si può raggiungere Caye Caulker solo via mare questo è unaltra ricorrenza quando capita di visitare unisola dei Caraibi

Non feci l’escursione al celebre Blue Hole; una cavità (dolina) marina quasi perfettamente circolare, molto profonda che consente all’acqua di essere di un blu molto inteso che si discosta dall’oceano circostante. Bisogna essere molto esperti per calarsi, ma era possibile vederla dall’alto sorvolandola con un aeroplanino. Alcuni dei miei compagni la fecero, con lo stesso tour operator con cui avevamo fatto le escursioni nei giorni precedenti.

Me ne volevo trovare una ricca

Sarà perché la mia famiglia ha origini certamente non ricche, e i miei nonni erano operai agricoli ed emigranti. Sarà perché da giovane ho fatto qualche esperienza di lavoro umile. Comunque nutro molto rispetto per chi lavora e tendo ad essere forse anche troppo accondiscendente, pensando che, se non mi va bene un servizio, piuttosto non lo chiedo più, ma non mi piace rompere troppo le palle.

Trovo assurdo fare delle storie se nel chiosco che è una capanna in mezzo alla giungla, il pollo è un po’ troppo cotto o non speziato come lo faccio a casa. Ancora di più allucinante sarebbe se il metro di paragone fosse come me lo fa la mia governante. Se una persona è abituata a certe comodità e a certi vizi, e pretende che gli vengano forniti ovunque, certe esperienze è bene che non le faccia. In fondo ci sono resort di lusso ovunque e resta sempre l’opzione di starsene a casa propria.

Il cimitero di Caye Caulker in Belize, tra le piante e in riva all'Oceano
Il cimitero che avevamo accanto allhotel sulla spiaggia perché lì tutto è sulla spiaggia

La mia idea del fatto di trovarmi una fidanzata ricca è tramontata in quell’isola del Belize. Chiaramente ci saranno delle eccezioni, ma mi sono convinto che le persone che sono abituate a certi agi, hanno una visione diversa del mondo, rispetto a chi non li ha. Tutto è più facile, al tempo stesso tutto gli è dovuto.

Nel trambusto post escursione al Blu hole, una ragazza non l’aveva pagata. A cena lo raccontava a tutti ridendone, e all’osservazione che per quel servizio qualcuno ci campava e contava su quei soldi, lei disse che se ne fregava e non lo avrebbe pagato perché in fondo non era stata soddisfatta.

Rischiamo di perdere l’aereo

Come da pronostico il giorno seguente, di buon mattino, quando noi avremmo dovuto prendere l’imbarcazione per arrivare a Belize City e da lì tornare a casa, si presentò il titolare dell’agenzia per riscuotere quanto dovuto. La ragazza in questione, per evitarlo, lasciò il suo bagaglio ad un’amica, e scappò da una finestra per raggiungere il porticciolo via spiaggia.

Il defraudato fu preso di sprovvista da questa mossa, e ci raggiunse quando eravamo già tutti imbarcati; la chiamò da fuori e lei fece finta di niente. Le dissi che mi stavo vergognando per lei, anche perché si parlava di 50 dollari.

Arrivati a Belize city la polizia fermò tutto il gruppo; non ci avrebbero fatto raggiungere l’aeroporto e quindi avremmo perso l’aereo.

Qui intervenne il nostro coordinatore (sbeffeggiato per tutto il viaggio dalla parte snob del gruppo); convinse la polizia a lasciare andare noi, e poi ricucì il tutto anticipando i soldi (lei non ne aveva più).

Alla fine, riuscirono a raggiungerci in tempo e si tornò a casa, ognuno con le sue convinzioni.

A Houston abbiamo un problema

Nel viaggio però avemmo un problema negli Usa durante lo scalo a Houston. Restammo fermi ben 9 ore, la compagnia aerea ci diede un buono come risarcimento e con quello il dicembre successivo feci un viaggio non programmato negli Usa.

Chiudo questo viaggio interessante e con aspetti anche divertenti legati a parte della compagnia, con questo piccolo video del mio canale you tube, in cui dondoliamo su altalene quasi sospese sul Mar dei Caraibi.

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Io assieme al coordinatore del viaggio
Assieme al miglior coordinatore avuto nei miei viaggi di gruppo

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Fabio Viroli
Ho sempre avuto tante passioni, ma da sempre più o meno latenti, le principali sono viaggiare e scrivere. Tra le altre cose ho una laurea in psicologia; ho fatto per più di 30 anni l’allenatore di basket; leggo tanti libri; sono stato molto appassionato di sport e di musica rock; e faccio improvvisazione teatrale