Il diluvio
Un grosso imprevisto di viaggio caratterizzò il mio primo giorno in Oman. Il piano prevedeva una parentesi negli Emirati. Avrei avuto il volo per gli Abu Dhabi a metà pomeriggio e quindi tutto il tempo per lasciare lo zaino grande nel deposito in aeroporto e visitare la grande moschea che è lì vicino.
Ma al mio risveglio sentii un rumore costante e forte, immaginai fosse l’aria condizionata, ma tirando le tende delle finestre, scoprii che c’era un temporale fortissimo, anzi, un vero diluvio. Mi avevano detto che in Oman non piove mai (almeno nella zona nord, dove infatti non pioveva da 9 mesi). Aveva piovuto per tutta la notte e ancora in quel momento scendeva a secchiate. La strada dietro al mio hotel era allagata. Le auto facevano retromarcia e in un parcheggio poco distante c’era con un autobus per metà sommerso.
Il viaggio iniziava sotto pessimi presagi; temetti di non riuscire a prendere il volo e quindi questo imprevisto di viaggio rischiava di compromettere tutto. Dopo una mezz’ora, la pioggia iniziò a calare. Alla reception mi indicarono una fermata dell’autobus che avrei potuto raggiungere senza dover nuotare. Aspettai a lungo, ma di autobus non se ne videro finché capii che erano tutti fermi. Pure trovare un taxi non era affatto scontato, poiché era pieno di gente che doveva muoversi per lavoro.
In aereoporto
Dovetti rinunciare alla Moschea, ma almeno riuscii a prendere l’aereo. L’evento non fu affatto scontato, visto che riuscii a raggiungere l’aeroporto con 2 taxi distinti e impiegandoci diverse ore.
La volta che feci scalo in Oman in occasione del viaggio in Australia, l’aeroporto di Muscat era un cantiere davvero poco accogliente. Ora invece è proprio bello con ampi spazi e diverse zone silenziose; iniziai a leggere il romanzo che mi ero portato dietro. Per la prima volta lessi qualcosa di ambientato nella zona che stavo visitando: I 7 pilastri della Saggezza di Thomas Edward Lawrence. In realtà la celebre storia di Lawrence D’Arabia è ambientata soprattutto in Giordania, ma è stato molto interessante leggere di quell’epopea di 100 anni fa e pensare a quanto allora poteva essere inimmaginabile la trasformazione che ha poi avuto la penisola arabica.
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