Andai per la prima volta nelle Dolomiti d’inverno negli anni dell’Università; assieme a dei compagni di vacanza, più che di viaggio quella volta.
In quegli anni il viaggiare non era tanto importante per me; tutto ruotava attorno agli amici. I miei eventi ludici erano completamente orientati verso cene, discoteche e sport. Andavo spesso allo stadio (in foto sono quello con gli occhiali scuri, nella curva del Cesena). Si parlava molto di donne e io non combinavo nulla; ma le serate erano molto divertenti.
La settimana bianca
Per 2 inverni consecutivi con un nutrito gruppo di amici, feci la classica settimana bianca. Erano settimane abbastanza atipiche perché quasi tutti i giorni ci svegliavamo a mezzogiorno, si pranzava con calma in appartamento, si usciva che era già quasi buio, si tornava per cene impegnative sempre in appartamento e poi facevamo le ore piccole animando la discoteca interna dei residence. Essere nelle Dolomiti d’inverno o in qualunque altro posto sarebbe stato identico. I miei amici sciarono qualche volta, io non ero capace.
Serate mondane alternative
A proposito delle cene una volta facemmo la super cipollata con salsiccia e riempimmo di fumo il corridoio su cui erano affacciati i nostri appartamenti, ma anche quello di molta altra gente; pareva di essere in una sagra paesana. Un’ altra volta qualcuno provò ad aprire un barattolo di pelati con la scaletta del letto a castello. Per quanto riguarda il dormire io e un mio amico una notte ci stringemmo nella vasca perché l’altro nostro amico aveva conosciuto e si era portato in appartamento una tizia.
Ci svegliavamo da quelle serate piuttosto sconvolti; eravamo divisi in vari appartamenti e capitava di girare da uno all’altro in abbigliamento poco elegante. Ricordo che ero dietro ad un mio amico in boxer, t shirt e capigliatura alla Robert Smith quando incrociammo un ragazzino nostro vicino che come nei cartoni animati si appiattì al muro spaventato per farci passare.
Tra i compagni di vacanza, i miei inseparabili moon boot
Il secondo anno per via di un esame universitario potei solo raggiungere gli altri per pochi giorni, mi diedi il cambio con due che invece dovevano rientrare prima e che partendo al mattino presto mentre noi dormivamo Per errore si presero anche le mie scarpe. Per la serata non avevo alternativa se non stare coi dopo-sci.
Ad un certo punto, complice anche il fatto che avevamo esaurito le scorte di alcool del piccolo minimarket, mi venne caldo. Purtroppo, all’epoca non era così facile fare foto e non posso documentare la scena di me in t-shirt bianca e moon boot in discoteca.
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