Decisi di spendere 1 giorno e mezzo per visitare Petra. Alla fine il tempo fu meno causa un problema fisico.
La strada dei Re è una strada storica della Giordania, esistente fin dall’antichità e l’attraversa da nord a sud. Praticamente corre parallela al Mar Morto ed ovviamente è ricca di spettacolari paesaggi nel deserto.
La percorsi da Amman fino a Petra, in autobus e chiacchierando con una famiglia di Valencia. La maggioranza delle persone noleggia un’auto, ma anche perché io dovevo andare in Israele, scelsi i mezzi pubblici e non ebbi alcun problema.
Visitare Petra, un mito per ogni viaggiatore
Petra è più che meritatamente una delle 7 meraviglie del mondo moderno; necessità di almeno 1 giorno e mezzo, ma anche 2. Il tempo non mi bastò per arrivare anche a quella che è chiamata la piccola Petra; ma camminando tanto, vidi tutto il resto.
Come fan tutti quelli che vogliono visitare Petra, dormii in uno dei tanti hotel presenti sulla strada che porta all’ingresso; la si raggiunge a piedi. Arrivato nel pomeriggio, entrai subito nel sito per vedere la prima parte, a cominciare dal Siq. E’ una lunga e spettacolare gola da cui si arriva al primo monumento che è l’iper-fotografato Tesoro.
Tutta la zona è desertica, e il sito si è conservato proprio per questo, essendo stato abbandonato e in un certo modo dimenticato fino al 1800.
Primo giorno, il Siq
Appena 4 anni dopo la mia visita ci fu un’alluvione. Per chi l’ha vista come me, è incredibile pensare al Siq divenuto improvvisamente un canale d’acqua e alla tragedia limitata grazie all’intervento dei beduini che riuscirono ad allertare gli increduli turisti che stavano per venire sommersi (ma comunque morirono 20 persone).
Tutti i monumenti sono facciate intagliate nella roccia e dentro non c’è nulla, a differenza di quanto sembra nel film di Indiana Jones.
Ma templi e tombe sono fantastici e resi ancora più belli dai colori e dalle particolari venature che hanno le rocce.
Unico lato dolente il fastidio verso un barese pignolo e impiccione. Costui s’infilò dietro al banco di uno degli spartani punti ristoro (situati all’interno di una grotta) perché voleva spiegare come fare il the al ragazzo che vi lavorava.
La sera vidi lo spettacolo di Petra by night; canti, danze e soprattutto il piazzale davanti al Tesoro illuminato da candele. Anche questo è un must nel visitare Petra.
Secondo giorno, il Monastero
Andai a letto presto con l’idea di entrare per primo il giorno seguente nel sito (che apriva alle 7:00). In effetti a quell’ora ero l’unico: avevo Petra tutta per me! L’idea era fare la scalinata fino al Monastero, è il monumento più distante dall’ingresso, prima che fosse troppo caldo.
Visitare Petra senza vederlo mi pareva un delitto e con il senno di poi posso confermarlo, anche se non è affatto una passeggiata.
Non calcolai che i vari venditori però arrivano anch’essi più tardi, assieme alla maggioranza dei turisti e io non avevo fatto colazione e mi trovai a metà della scalinata (850 gradini, molto sconnessi e davvero faticosi), affamato ed assetato.
La mia salvezza fu una ragazza che stava allestendo il suo banchetto dove avrebbe venduto collanine. Evidentemente mi vide in difficoltà e mi offrì i suoi biscotti caserecci e del the; sperimentai così l’ospitalità dei beduini, che nel deserto non negano mai un aiuto ad un viandante. Le fui estremamente grato, ma purtroppo poi ho avuto un dubbio su quanto fosse salubre quella merenda.
Arrivai in cima e condivisi lo spettacolo del Monastero (in realtà estremamente simile al più accessibile Tesoro) assieme a 2 cani randagi che, indifferenti ai 2000 anni di storia che mi affascinavano, stavano giocando a fare la lotta.
Al ritorno incrociai una coppia di americani obesi che salivano in groppa a due poveri muli; davvero una violenza inaudita sfruttare quegli animali in questo modo.
Visitare Petra e avere turbolenze intestinali
Affamato, stanco e anche appagato, decisi di uscire dal sito per pranzare in uno dei tanti ristorantini vicini, per poi valutare il da farsi. La mia valutazione fu obbligata, perché a metà pranzo mi dovetti fiondare in bagno, poi dovetti scappare dal ristorante, e passai in bagno il resto del pomeriggio. Ricordo la faccia allibita e rattristata del simpatico cameriere che si sarà chiesto del perché fuggii a metà pasto. Per fortuna fu qualcosa di intenso ma breve e già la sera stavo bene, ma essendo l’unico cibo che avevo mangiato in quelle ore, ebbi molti dubbi sulle condizioni di igiene di quel the coi biscotti.
Home viaggio Welcome in Jordan (and Israel)
Tappa precedente Bagno nel Mar Morto e bidono un’ Olandese
Tappa successiva Dormire nel Wadi Rum, con un gatto beduino sulla pancia
I viaggi fatti, racconti di viaggio divisi per continente
Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio
Paesi visitati nei miei racconti di viaggio
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.