Il mio week end a Bucarest nel settembre 2024 fu improvvisato e deciso all’ultimo, e come per la mia prima volta c’entrava una storia non troppo felice, ma questa volta andai da solo.
Rapporto in crisi
Stavamo assieme da alcuni mesi, ma già da un po’ non ero soddisfatto. Gliel’avevo fatto capire ma lei giustificava la cosa con motivazioni varie, soprattutto momentanee e per via di un picco di lavoro. Inoltre aveva dei problemi di salute e soprattutto aveva già speso dei soldi per un week end a sorpresa che sarebbe stato il suo regalo per il mio compleanno.
Mesi prima io avevo fatto lo stesso a lei, e passammo un bel week end in Toscana. In effetti i week in giro che facemmo furono molto piacevoli, ma la routine era uno strazio. Lei sempre a lamentarsi e negli ultimi tempi a farmi le pulci su ogni cosa che dicevo, e soprattutto pareva quasi che non avesse proprio voglia di vedermi.
Improvviso un week end a Bucarest
Se non fosse stato per il week end del mio compleanno a fine settembre, io probabilmente avrei chiuso la storia prima. Quando mi liquidò via messaggio in maniera piuttosto vigliacca, mi sentii sollevato e non mi degnai nemmeno di risponderle.
Ma restava la questione di risolvere dove e come spendere i miei giorni di ferie, che avevo dovuto prenotare con molto anticipo per l’organizzazione del mio ufficio e a cui mancavano appena 4 giorni.
Non avevo alcuna intenzione di rinunciarvi, ma c’erano 2 grossi problemi che non sarebbero stati tali se fossi andato via in coppia come da programma. Ero senza auto e senza carta di credito.
La prima era ko e in officina non erano certi di quando me l’avrebbero data. La seconda l’avevo persa in Bolivia settimane prima e la banca non sapeva quando sarebbe arrivata la nuova.
L’unico volo quasi decente (come prezzo rispetto al solito) da Bologna era per un week end a Bucarest. Non era tra le mie mete imminenti, ma in fondo mi interessava non avendola mai vista bene. Prenotai con il bancomat senza problemi. La difficoltà fu invece per l’alloggio, ma la questione merita un capitolo a parte.
Visita della città, tra chiese ortodosse, disco pub e palazzoni comunisti
Il week end a Bucarest in realtà fu abbastanza allungato. Arrivai a metà pomeriggio del giovedì e ripartii domenica a metà mattina; dormivo in posizione abbastanza centrale vicino ad una fermata del comodo autobus per l’aeroporto.
Tutto contento della mia organizzazione impeccabile, pensai anche che il mio solito aneddoto da raccontare sarebbe stato il tutto sommato innocuo fatto che la mia vicina di posto in aereo vomitò di brutto riempiendo un paio di sacchetti, ma lasciandomi intonso.
Dopo il difficoltoso check-in (vedi poi), mi diressi in centro per apprezzarne l’insieme di viuzze e palazzi antichi, ma anche del contrasto con quelli comunisti e quelli più moderni. La città è un interessante mix che funziona. La vita notturna è estremamente vivace e nelle due vie principali c’è un susseguirsi di locali rumorosi ed affollati, con le casse che sparano a tutto volume gelato al cioccolato di Pupo.
Nella giornata di domenica tornai a visitare con più calma il centro, senza entrare nei musei, ma visitando qualche chiesa ortodossa e soprattutto posso dire, circumnavigando il mastodontico Palazzo del Parlamento, simbolo del regime di Ceausescu.
La cena sbagliata e il pranzo perfetto
Il week end a Bucarest resterà indelebile nella mia memoria anche per quanto mi accadde nei ristoranti.
La prima sera, essendo proprio il giorno del mio compleanno, mi volli regalare una cenetta in un locale con cucina tipica, appena fuori dal trambusto. Era presto e quindi si stava ancora riempiendo; mi fecero accomodare in una saletta dove c’era per il momento solo un’ altra coppia.
Il tempo di ordinare e andare in bagno, mi portarono subito il mio piatto, che era abbondantissimo e composto da 2 diverse portate. Non sapendo bene cosa avevo ordinato non sapevo cosa aspettarmi, quindi semplicemente mi fidai del cameriere. Sapevo bene che da quelle parti le porzioni tendono ad essere abbondanti. Notai che alla coppia, nonostante fossero arrivati prima di me, non avevano ancora portato nulla. Affamato com’ero li compatii e mi avventai su quello che poteva essere un antipasto/contorno e sul piatto principale, anche se me l’ero immaginato diverso.
Quando ebbi quasi finito, ma ero praticamente già pieno, arrivò un’altra cameriera a portarmi un altro piatto. Entrambi eravamo piuttosto sbalorditi e dubbiosi. La seconda pietanza era decisamente più appetitosa ed infatti poi verificai che si trattava del sarmale ossia di ciò che avevo ordinato ed era impossibile non provarlo.
Dopo qualche minuto arrivò la capo sala. Si erano sbagliati e avevano portato a me la misera ordinazione della coppia, e quindi in realtà è come se avessi mangiato solo per 2…ma niente dolce per quel compleanno. Faticai non poco a camminare fino a casa, pensavo di scoppiare.
Il pranzo del sabato fu invece perfetto. Non proprio economico come ci si potrebbe aspettare, ma in un locale storico; servizio impeccabile e cibo buono.
Cacciato dal ristorante
Invece l’ultima sera fu indimenticabile, in senso negativo.
Come detto il centro è pieno di disco pub con musica a palla; in un paio ci sono anche delle donnine svestite che sculettano sui tavoli. Non mi aspettavo certo di mangiare bene, ma non avevo voglia di fare strada, ne di cercare molto. Siccome era ancora presto, chiesi un tavolo nel posto che mi pareva più tranquillo.
Un cameriere biondo mi fece accomodare. Quando avevo già letto lo scarno menù, scambiato un paio di sorrisi con le signore del tavolo affianco e deciso cosa ordinare; arrivò il cameriere moro. Dovevo andarmene perché ero da solo. Allucinante, e davvero stupido lui, se avesse saputo cosa avevo mangiato la sera prima..
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