Dormire in ostello con mega russate
Tra le tante, una delle mie esperienze più positive nel dormire in ostello fu nella capitale della Danimarca, ma dal secondo giorno.
Ebbi occasione di visitare Copenaghen durante un week end in solitaria nell’aprile 2018. Il generale mi piacque, anche se ciò che ricordo più volentieri fu la visita di Christiania che conoscevo appena.
Arrivai già malato, con un bruttissimo raffreddore. Prima del Covid era accettato, non come ora che, se starnutisci in pubblico tutti fanno un balzo per tenerti a distanza. Già la prima notte evidentemente ebbi un sonno molto rumoroso, essendo completamente tappato. A conseguenza di ciò, i miei camerata chiesero di spostarsi e restai sempre da solo nei giorni a seguire. Praticamente una singola pagata come un dormitorio. I danesi furono così gentili da non farmelo pesare nonostante ci fosse comunque parecchia gente in ostello. La scelta di dormire in ostello fu motivata dal fatto che la città è decisamente cara.
Visitare Copenaghen e conoscenze
Della città mi piacque particolarmente il paio d’ore spese nella visita di Christiania, il quartiere hippy parzialmente autogovernato fin dagli anni ’70. Ci si può trovare la signora sessantenne che va a comprare la cannabis e in grandi tavolate nel giardino si chiacchiera con gente che viene da ovunque. Ma alla fine mi ritrovai anche testimone di una rimpatriata occasionale tra due compagni di classe alle elementari di Reggio Emilia.
Anni dopo ebbi la fortuna di frequentare qualche mese una simpatica ragazza che io chiamavo la punckappestia. Costei da giovane aveva vissuto diversi mesi in un furgone parcheggiato proprio di fianco all’ingresso di Christiania col fidanzato mangiatore di fuoco; qualche cane; un figlio e una famiglia di topi che aveva nidificato nella parete del furgone e che aveva girato l’Europa con loro.
Nonostante il mio raffreddore fosse quasi estinto, anche l’ultima sera altri fuggirono da me. Conobbi una ragazza napoletana al Parco Tivoli, l’equivalente del Prater di Vienna, chiacchierammo un po’, ipotizzammo di andare anche a cena poi all’improvviso le suonò il telefono, e mi liquidò con un devo scappare addio.
Gite nei dintorni
Poco male perché ero in contatto con una statunitense di origini asiatiche, tra l’altro molto carina oltre che brillante. Si liberò solo per una birra ma fu molto simpatica. Feci un giro anche nei dintorni per visitare il museo delle navi vichinghe di Roskilde. Andai pure a Malmoe in Svezia, che si raggiunge tramite un ponte spettacolare.
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