L’ultimo atteso evento del viaggio era la vista della spiaggia delle tartarughe giganti. Non era scontato di riuscire a vederle perché non era il periodo migliore dell’anno.
La foto in evidenza non è mia ma proveniente dal bellissimo sito pixabay , le altre foto sono mie. Non sono molto chiare, ma non è possibile usare il flash e fu il massimo che riuscii a fare.
Chiacchiere con l’Omanita
Il driver era lo stesso addetto alla reception ed eravamo solo io e lui, così tra andata e ritorno ci facemmo una bella oretta di chiacchiere. Mi raccontò del suo paese e dei turisti suoi clienti.
In bassa stagione (periodo estivo) in cui non vengono gli occidentali perché è troppo caldo; si muovono gli Omaniti; quelli di città vanno nel deserto e quelli del deserto in città, quindi al mare. Anche lui è un viaggiatore e gli piace andare via da solo così che è più libero. Era stato 1 mese e mezzo in Nepal, nel periodo della pioggia, visto che non la vede quasi mai, gli piace trovarla in giro. Mi ha spiegato che per loro è troppo complicato viaggiare in Europa.
Anche se gli Omaniti non hanno nessuna intenzione di venire a raccogliere i pomodori da noi, visto che nel loro paese si sta bene e anzi forse il tenore di vita è superiore al nostro, ci sono un mucchio di seccature per avere il visto turistico.
La spiaggia delle tartarughe giganti
Ras Al Jinz è una delle poche spiagge nel mondo dove nascono e poi tornano a nidificare le tartarughe giganti verdi.
La spiaggia non è a libero accesso; quando arrivi ti danno un numero di appartenenza ad un determinato gruppo. Se vengono avvistate le tartarughe, un po’ alla volta, per non affollare troppo la spiaggia, iniziano a chiamare i gruppi e solo allora paghi l’ingresso.
Dopo un paio d’ore di attesa, quando iniziavo a disperare, e dopo aver appurato che anche il gruppo con la potenziale donna della mia vita, aveva rinunciato, arrivarono notizie del primo avvistamento!
Ne vidi sia una grande che stava faticosamente tornando in mare (tutta l’operazione è piuttosto lunga e faticosa); che una che stava ricoprendo le sue uova. Ogni tanto si fermava per tirare il fiato, è stato emozionante. Come detto dalle foto si vede poco perché il flash le infastidisce e c’era solo la luce rossa delle guide ambientali.
Nella spiaggia delle tartarughe giganti ovviamente ci sono i piccoli che, dopo essere usciti dal guscio cercano il mare. Vidi tre piccoletti che stavano andando in mare e che una guida aiutò. Ma vedemmo anche il solo carapace di una che era diventata il pasto di qualche predatore. Su 500 uova solo una diventerà adulta e in grado di riprodursi. Alcune vengono rotte dalle stesse tartarughe, o da quelle che arrivano dopo di loro e scavano altre buche. Ma soprattutto i piccoli appena nati rischiano tantissimo gli assalti di volpi e gabbiani mentre vanno in acqua.
Considerazioni sulla tutela degli animali
In aeroporto a Muscat mi capitò di parlarne con alcune ragazze, sull’opportunità di certe situazioni, che vengono sfruttate come arricchimento e forse in questo modo infastidiscono gli animali. Non credo sia così, perché se non ci fosse quell’organizzazione, non ci sarebbero nemmeno le tartarughe. Inoltre può essere anche un sistema per poter sensibilizzare qualche visitatore al tema della difesa della natura. Rividi per l’ennesima volta anche il gruppo con la potenziale donna della mia vita, ma troppo distanti e loro volavano su Milano.
Ultima tappa a Muscat
Nel mio ultimo giorno in Oman mi godetti gli ultimi spettacolari paesaggi fino a Muscat dove vidi la magnifica Grand Mosque. Pranzai con trancio di tonno e riso più succo di melograno nella vicina Seeb (niente di particolare, ma molto autentica).
Per alcuni minuti temetti un ultimo spiacevole colpo di scena. Il ragazzo che accolse l’auto mi fece notare dei graffi e un’ammaccatura, non avevo idea di quando e come possa averla causata. Andai costernato nell’ufficio dell’ agenzia di noleggio, ma i come al solito gentilissimi impiegati dopo qualche verifica mi rassicurano che non c’era problema. Il danno c’era già e ce lo eravamo dormiti sia io che il ragazzo che me l’aveva consegnata, pfui!
Bilancio di un viaggio completo
È stato un bel viaggio, oltre ai bellissimi paesaggi e alla natura dell’Oman è stato interessante anche visitare le città moderne degli Emirati, ma anche l’occasione per capire un po’ di questi paesi che si hanno avuto la fortuna del petrolio, ma che l’hanno saputa sfruttare e sono riusciti anche a diversificare la loro economia.
Fino a poche decine di anni fa non avevano nulla; se sono arrivati dove sono ora, molto lo devono all’immigrazione (gli arabi solo appena il 20 % della popolazione). Certamente i loro potenti hanno fatto i loro interessi, ma anche quelli del loro popolo. Non sono Salvini, cioè volevo dire cretini, e non hanno la priorità di difendere i confini, bensì quello di crescere. Poi ovviamente la crescita deve essere anche attenta all’ambiente e non può essere a scapito delle persone più povere, ma dei tanti bengalesi e indiani, sono abbastanza convinto che la maggioranza sia soddisfatta e felice di vivere lì.
Non so se si è capito, ma ciò che mi è piaciuto maggiormente è stata la spiaggia delle tartarughe giganti; quindi da fare assolutamente!
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Chiudo la serie di racconti con un altro video di Dubai. Sempre il Burj Khalifa ma con spettacolo di fontane danzanti e il sottofondo sparato a tutto volume di Andrea Bocelli che canta Con te partirò. Dal mio canale you tube, che però mi ha censurato l’audio originale per il copyright; ne ho messo un altro tra quelli proposti a caso, ma con Bocelli era molto meglio.
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Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio
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