Feci il mio viaggio in Bulgaria nel giugno 2019, in solitaria ed usando i mezzi pubblici, durò 5 giorni.
Le tappe furono:
- Sofia
- Monastero di Rila
- Plovdiv
- Varna
Questo l’itinerario su google; a Rila ci andai con un tour di una giornata da Sofia.
E’ un paese che mi ha sorpreso in positivo, nonostante sia poco gettonato. L’ho trovato interessante, soprattutto con la possibilità di andare anche fuori da Sofia, che è carina, ma che si vede con poco tempo.
In Bulgaria ci sono molti resti romani, nella capitale ne hanno trovati mentre scavavano la metro e invece di seppellire il tutto facendo finta di nulla hanno fatto in modo di far coesistere la stazione con l’archeologia. L’antica Tracia fu una delle provincie romane più distanti, e turbolente.
Sofia, Boyana e Rila
Come gita di una giornata prenotai da casa un tour che passa dalla chiesa di Boyana e dal bellissimo monastero di Rila (foto in evidenza).
Furono molto interessanti anche le chiacchiere con la guida che ci raccontò della vita di tutti i giorni e in particolare del passaggio dal regime comunista alla vita occidentale. Uso il plurale perché con me c’erano due ragazze Romane con cui feci amicizia e con cui andai a cena la sera stessa in una trattoria tipica a Sofia.
Il viaggio in Bulgaria si colora grazie all’energumeno
Prima di vedermi con le due ragazze Romane trovai il modo di avere uno dei miei aneddoti da raccontare fresco fresco. Di quando ho rischiato di essere picchiato. Stavo facendo una passeggiata per la città, era tardo pomeriggio, sole ancora alto ed in attesa ad un semaforo cominciai ad armeggiare con la mappa.
Un tizio robusto dall’aria rude, inveendomi in bulgaro, mi diede una manata facendomi volar via la mappa, che ripresi al volo. Ce l’aveva proprio con me, il tono non era affatto amichevole e fece per avvicinarsi, timidamente trattenuto dal suo amico.
Dietro di noi c’era un signore abbastanza distinto che osservava e non diceva nulla. Anche per la sorpresa ebbi un attimo di titubanza. Subito decisi che la soluzione migliore era ignorarlo anche se non potei fare a meno di lanciargli uno sguardo interrogativo. Lui cominciò ad infervorarsi. I secondi passavano lenti, iniziarono a discutere tra loro con il tizio aggressivo che continuava ad osservarmi con fare maligno. Finalmente scattò il verde, mi girai e a passi lunghi, senza correre, cercando di dare la sensazione di essere uno che ha altro da fare che perdere tempo con lui, attraversai la strada e li distanziai girando subito verso il centro.
Fortunato o con buon istinto non saprei, certo che mi mancava poco a prendere una sberla, e senza saperne il motivo! Non che in genere non ne abbia mai avuti, ma in Bulgaria direi di no!
Per fortuna che, mentre mi parlava, non mi sono venuti in mente Aldo, Giovanni e Giacomo nei loro personaggi dei Bulgari; se mi fossi messo a ridere sarebbe stato un casino.
Plovdiv e Varna
Da solo mi spostai a Plovdiv, dove però il teatro romano era chiuso per una festa privata! Ma il centro storico davvero carino, anche lì coi resti romani ben valorizzati.
E infine con bus notturno a Varna, dove ci tenevo andare perché è citata nel primo romanzo di Dracula. Il conte si fa spedire via mare dentro delle casse da morto, proprio lì, per tornarsene a casa da Londra.
Non ho visto passare vampiri, almeno dentro casse da morto. Però ho pranzato in un galeone spiaggiato e di sera bevuto birra in uno stabilimento balneare sul mar Nero. È una località turistica con tantissimi bar e ristoranti, così come lo stesso è a Sofia. Ho così avuto la dimostrazione pratica del perché non vengono più tanti lavoratori dall’est Europa per fare la stagione estiva da noi, stanno a casa loro!
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