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Nella mia regione si è costruito un impero turistico a partire dal dopo guerra e a chi avesse chiesto cosa fare in Emilia-Romagna, chiunque avrebbe risposto: spiagge organizzate e discoteche.
L’aneddoto che racconto in questo articolo forse è un po’ forzato, poiché è accaduto davvero vicino a casa mia. Ma in fondo per viaggiare non è necessario andare lontani e poi è troppo divertente.

Grazie alla possibilità di accedere a nuove mete, che una volta erano difficili se non impossibili da raggiungere, dagli anni 2000 le cose sono cambiate. Ora non siamo più la patria del turismo; anche se soprattutto nei week end continua a venirci molta gente. Che possa piacere il genere o meno, so di essere fortunato per aver sempre abitato in case da cui potevo andare al mare a piedi.
Non rinnego nemmeno i miei anni di discotecaro. Nei locali ci andavo in bicicletta o addirittura ne giravo 3 o 4 a sera senza pagare e ci si entrava anche solo per fare pipì.
Ma oggi se devo dire degli ottimi motivi per visitare la mia regione, indico le passeggiate nella natura (appennino e pinete) e le città/i borghi d’arte.
Cosa fare in Emilia-Romagna? Andare al mare, un po’

Per una vita sono andato al mare per intere estati e ogni giorno. Sia a Rimini che a Cervia dove sono cresciuto che ora, ci sono sempre potuto andare in bicicletta o anche a piedi.
Ricordo con tanto affetto che mio nonno mi portava caricandomi sul cannone della bici, nella zona di San Giuliano a Rimini, dove ora c’è il porto turistico. Da adolescente fino alla laurea, ho vissuto la spiaggia come lavoratore stagionale. Facevo il bagnino o il barista negli stabilimenti balneari; qui gli aneddoti furono tanti e diversi, ma certamente non c’entrano con i viaggi.

Adesso non tollero molto la calca, tantomeno il caldo; infatti, ci vado quasi solamente al mattino presto o nel tardo pomeriggio. In particolare nella spiaggia libera di Classe, prima della quale c’è un piccolo pezzo di pineta, comunque bella anche se in sostanza è un lungo viale con accessi alla spiaggia fino alla foce del fiume Bevano. Detta Bassona, è famosa anche per il piccolo spazio per i nudisti. Questa spiaggia con la pineta dietro ed un po’ di dune, è lontana anni luce dallo stereotipo di quello che tutti immaginano di trovare in Romagna. Avendola vicinissima a volte vado proprio per un salto e un bagnetto.

Cosa succede se fai il bagno con gli occhiali
Quel pomeriggio avevo proprio un’oretta, ero stato a lavorare al pc per varie ore ed avevo gli occhiali da vista. Di solito se devo stare molto all’aperto col sole metto le lenti a contatto. Entrai in acqua con gli occhiali (senza non saprei distinguere una balena da una sirena). Concentrato e tenendomeli stretti in mano misi la testa sott’acqua una prima volta. Probabilmente distratto dai miei progetti di viaggi, la seconda volta, dopo che me li ero messi in testa, la corrente me li tolse. Fondo sabbioso con mare u n po’ mosso, io accecato, era impossibile vederli. Provai a tastare con mani e piedi, ciao. Nei giorni seguenti pateticamente tornai da quelle parti, chiedendo anche ai bagnini.

Insolitamente ero in auto, dove avrei trovato gli occhiali di scorta. La strada è dritta, sarei riuscito facilmente a raggiungere il parcheggio. Però non avrei potuto riconoscere nessuno per la mia super miopia.
Così per evitare la figuraccia di qualcuno noto che mi potesse salutare e io non individuarlo, presi subito uno degli stradelli meno battuti che attraversano la pineta e da lì verso il parcheggio.
Mi sa che l’ho illusa

Vidi davanti a me una figura che poteva essere una ragazza e che si girò un paio di volte a guardarmi; io la seguivo a una ventina di metri tenendo la testa bassa per evitare di massacrarmi i piedi contro qualche scoglio. Il sentiero si addentra nella pineta e in una curva la persi di vista, ma subito dopo eccola accovacciata davanti a me in mezzo al sentiero. Nel giro di pochi istanti mi chiesi del perché non avesse approfittato di uno dei mille posti disponibili e scelto di fare pipì proprio lì, pur sapendo che le ero dietro!
Prendendo subito una deviazione, dissi: scusami, ma non vedo nulla perché ho perso gli occhiali
Una voce maschile che tentava di risultare femminile parlando in un comico falsetto: no, ma vieni pure, puoi guardare se vuoi
Grazie, sei molto gentile, come se avessi accettato

Prossima tappa insieme di viaggi

Cosa fare in Emilia-Romagna? Cercare un luogo citato dai Rolling stones
Un fiume romagnolo, il Rubicone dove pare che Giulio Cesare pronunciò la celebre frase alea iacta est, viene citato nella seguente famosa canzone dei Rolling Stones. Streets of love (al minuto 1.18). Ma molti non sanno che in realtà non è certo che Cesare sia passato effettivamente dal Rubicone o addirittura dal Pisciatello. A me fa sempre ridere pensare a come Mick Jagger potrebbe pronunciare quest’ultimo.
I viaggi fatti, racconti di viaggio divisi per continente
Paesi visitati nei miei racconti di viaggio
Gli aneddoti, divisi per tipologia nei racconti di viaggio




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